Bianca Rizzo, volontaria in servizio civile in Albania con Volontari nel Mondo RTM, ci racconta la sua esperienza
Prima del servizio civile
Mi trovo a Scutari, nel nord dell’Albania e sto svolgendo il mio servizio civile con l’organizzazione Volontari nel Mondo RTM. Sto lavorando in un progetto dedicato ai giovani nell’ambito dello sviluppo rurale e mi occupo in particolare di comunicazione. In questi mesi ho avuto anche la possibilità di partecipare alla creazione di materiale formativo per i training rivolti ai giovani e ad attività di fundraising e monitoraggio.
Ho studiato Scienze Politiche e Relazioni Internazionali in triennale e poi Cooperazione allo Sviluppo. Ho capito di voler intraprendere un percorso nel settore della cooperazione durante la mia prima esperienza di volontariato nel gruppo giovani di Amnesty International della mia città.
Da studentessa universitaria, ho fatto alcune esperienze di volontariato in America Centrale, in Honduras e Messico. L’esperienza più significativa per me è arrivata dopo la laurea magistrale, quando sono stata selezionata per un progetto dei Corpi Civili di Pace in Bolivia con Engim Internazionale.
Questa esperienza, per me molto formativa e stimolante, si è purtroppo dovuta concludere bruscamente a causa della pandemia nell’aprile del 2020. Mancavano ancora 3 mesi alla fine del mio progetto. Mi è dispiaciuto moltissimo non aver potuto portare a termine tutto quello che avevo iniziato in Bolivia e aver dovuto lasciare il Paese in modo così brusco.
Quando è uscito il nuovo bando del Servizio Civile, ero a casa in Italia ormai da un anno, costretta ad un lavoro che non sentivo mio. Ho quindi deciso di sfruttare questa occasione e candidarmi per il progetto in cui sono coinvolta ora.
Penso che scegliendo l’ente giusto e il progetto più adeguato al proprio background e alle proprie aspettative future, il Servizio Civile sia un’ottima opportunità per muovere i primi passi nel settore della cooperazione. Si tratta, infatti, di una delle poche opportunità che noi giovani abbiamo di entrare a far parte di un progetto senza grandi esperienze pregresse. Un’occasione per “imparare facendo” e credo che ci siano poche occasioni di pari valore.
Il servizio in Albania
L’impatto con l’Albania per me è stato molto positivo. Mi ha colpito molto la bellezza del Paese e l’accoglienza degli albanesi. La difficoltà della lingua locale non ti impedisce di comunicare, perché moltissime persone qui parlano e capiscono l’italiano.
Ogni giorno vado in ufficio alle ore 8:30 e dopo un caffè con i colleghi inizio a lavorare. In ufficio ho tanti momenti di scambio con lo staff locale. Spesso mi reco anche in altre zone dell’Albania per aiutare nell’organizzazione di corsi di formazione e di riunioni organizzative.
Quando sono a Scutari, nel pomeriggio vado in palestra o a fare una passeggiata. Invece quando siamo in trasferta noi volontari sfruttiamo il tempo libero per visitare la zona. Nel fine settimana di solito esco con altri ragazzi in Servizio Civile a Scutari e a Koplik (piccolo villaggio a 20 minuti da qui). Insieme ci divertiamo ad esplorare la città in bicicletta, a visitare tutti i mercatini dell’usato, a passeggiare in riva al bellissimo lago e a bere birra Puka, birra artigianale del nord dell’Albania.
Il Covid ha condizionato per certi versi la mia esperienza con il servizio civile. Ha sicuramente influito sulla scelta del Paese di destinazione. Le mie precedenti esperienze sono state tutte in America Latina e probabilmente avrei scelto nuovamente un progetto in quell’area, se non fosse stato per il Covid.
Sapevo che l’anno scorso per quasi tutti i Paesi, tranne l’Albania e pochi altri, c’erano state difficoltà per le partenze all’estero dei progetti dello scorso bando.
Avevo paura che questa situazione si ripresentasse e non volevo rischiare di rimandare la mia partenza e perdere mesi preziosi sul campo. Per questo motivo ho cercato tra i progetti in Albania ed ho scelto quello per me più interessante.
Per quanto riguarda la mia partenza, l’ente ha scelto di ritardare di un mese l’avvio dei progetti per permettere a tutti i volontari di accedere ai vaccini prima di iniziare il servizio. Dopo un mese di formazione in Italia, poi a luglio siamo partiti senza alcun problema per l’Albania.
La selezione e la formazione pre-partenza
La selezione dei candidati l’anno scorso è avvenuta online. Questa modalità è stata per me un po’ limitante ma data la situazione Covid in Italia, non alternativa.
Anche la formazione generale è stata organizzata online. Fortunatamente, almeno l’ultima parte della formazione per i volontari in partenza è stata fatta in presenza a Reggio Emilia. Qui abbiamo ricevuto una formazione specifica relativa ai singoli progetti, che mi ha aiutata a prepararmi nel modo migliore alla mia partenza.
Grazie ad alcune testimonianze e a lezioni molto precise da parte del Desk Balcani di Volontari nel Mondo- RTM, ho conosciuto bene il contesto in cui mi sarei trovata, la storia dell’ente sul territorio e il progetto a cui avrei lavorato. Durante la formazione, inoltre, ho avuto modo di legare con la mia compagna di progetto. Per queste ragioni questo periodo è stato importantissimo per prepararmi al meglio all’arrivo.
Consigli per aspiranti volontari
Consiglio a chi si sta candidando quest’anno di non limitarsi alla scheda progetto per scegliere il progetto giusto. Indagate il più possibile sul sito web e le pagine social dell’associazione.
Vista la mia esperienza personale, mi sento anche di consigliare di uscire dalla propria comfort zone. Sfruttate quest’occasione per partire anche per zone a cui pensavate di non essere interessati e che invece possono riservare grandissime sorprese. Per ultimo, consiglio di parlare con gli ex volontari e con quelli impegnati nei progetti all’estero. Fatevi raccontare le loro esperienze e lasciatevi appassionare ed incuriosire dalle loro storie.