Silvia Fuligni ci racconta la sua esperienza della fellowship UN/DESA a Cuba, dandoci qualche consiglio per chi vuole seguire le sue orme.
Il Fellowship Programme
Oggi lavoro presso la sede AICS de L’Avana, in seguito alla mia partecipazione al Programma di Fellowship UNDESA nel 2019.
Il Fellowship Programme è un’iniziativa finanziata dalla DGCS o Direzione Cooperazione e Sviluppo del MAECI Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ed è implementata dal Dipartimento di Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite.
Si tratta di un programma formativo che permette a giovani professionisti nel campo della cooperazione internazionale di svolgere un’esperienza di un anno presso gli Uffici-Paese di organizzazioni del Sistema delle Nazioni Unite o presso le Sedi Estere dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).
L’iniziativa è rivolta ai cittadini italiani che non abbiano compiuto il ventinovesimo anno di età, con un elevato livello di conoscenza della lingua inglese ed una Laurea Magistrale o Master.
Nell’ambito di questo programma, ogni anno vengono selezionati oltre 30 giovani professionisti che hanno l’opportunità di svolgere un’esperienza altamente formativa in Paesi in via di sviluppo.
Oltre ai requisiti necessari o essenziali per poter presentare la domanda, vengono valutate positivamente anche le precedenti esperienze lavorative, di stage o volontariato intraprese dai candidati.
Come sono arrivata alla fellowship
Nel mio caso, prima di essere selezionata per il Programma, ho collaborato con diverse organizzazioni, governative e non, In Italia e all’estero.
Ho partecipato ad esempio al programma di tirocini MAECI-CRUI presso l’ambasciata d’Italia a Madrid, sono stata con i Corpi Civili di Pace in Perù, e ho fatto un Blue book Traineeship presso la Commissione Europea a Bruxelles.
Ma anche durante il mio percorso di laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’università di Bologna avevo vissuto due periodi all’estero, studiando alcuni mesi in Australia e in Cile.
Sicuramente queste esperienze accademiche e lavorative mi hanno preparato dal punto di vista linguistico (nel mio caso inglese e spagnolo), e mi hanno permesso di approfondire le mie conoscenze nel campo delle relazioni internazionali, e del contesto europeo ed internazionale.
Inoltre mi hanno dato l’opportunità di migliorare le competenze legate alla cooperazione allo sviluppo, penso in particolare a formulazione, implementazione, monitoraggio e valutazione di iniziative di cooperazione.
In generale, penso che di per sé la permanenza all’estero per lunghi periodi e in diversi Paesi, soprattutto se Paesi in via di sviluppo, sia un’ottima opportunità di crescita personale, che aiuta a sviluppare competenze pratiche molto rilevanti per il Programma di Fellowship UNDESA.
Il mio lavoro a Cuba
Grazie alla mia partecipazione al programma, ho avuto l’opportunità di proseguire la mia collaborazione con la Sede AICS de L’Avana, presso la quale lavoro attualmente come Programme Officer.
Mi occupo in particolare di tematiche legate all’uguaglianza di genere e al ruolo della società civile, garantendo allo stesso tempo un supporto trasversale nell’ambito dei vari progetti finanziati dall’AICS a Cuba e in Colombia. La Colombia, infatti, è un Paese di competenza della Sede AICS de L’Avana.
A Cuba l’AICS è attualmente impegnata su tre settori prioritari: agricoltura sostenibile, cultura e sviluppo locale, mentre le aree strategiche individuate per la cooperazione italiana in Colombia sono sviluppo rurale, sviluppo locale ed emigrazione inclusiva.
Nell’ambito del processo di formulazione, implementazione e valutazione delle iniziative di cooperazione mantengo contatti con le autorità locali, le organizzazioni della società civile internazionale e locale, le organizzazioni del Sistema delle Nazioni Unite e la Delegazione locale dell’Unione Europea.
In concreto partecipo alla stesura di svariati documenti legati ai progetti, in particolare alle Proposte di Finanziamento da sottoporre alla Sede centrale di AICS. Tra i miei compiti c’è quello di garantire l’allineamento delle iniziative con i principali framework strategici generali e settoriali.
Faccio riferimento in particolare alle Linee Guida tematiche della Cooperazione Italiana, al Gender Action Plan dell’Unione Europea, e soprattutto all’Agenda 2030 e agli SDGs.
Collaboro inoltre alla stesura dei documenti programmatici ed operativi di supporto alle attività della Cooperazione Italiana a Cuba e in Colombia.
Ad esempio, ho partecipato all’elaborazione di un Gender Toolkit finalizzato a promuovere il mainstreaming della prospettiva di genere nell’ambito delle attività e dei programmi gestiti da AICS L’Avana nei due Paesi di competenza.
Consigli per chi sogna la fellowship UNDESA
Consiglio a chi ha interesse a partecipare alle prossime edizioni del programma, di dedicare tutto il tempo necessario alla compilazione della domanda online, considerato che richiede informazioni piuttosto dettagliate.
Raccomando di prestare particolare attenzione soprattutto alla sezione riguardante le precedenti esperienze lavorative, nell’ottica di dare risalto alle competenze che possono essere rilevanti per il programma.
La strategia migliore è quella di dare coerenza alle esperienze pregresse puntando a far emergere un profilo professionale specializzato, ma che allo stesso tempo possa essere spendibile in diversi ambiti e contesti-Paese.
Altro punto cruciale è quello della selezione dei settori lavorativi preferenziali, visto che è possibile individuarne tre. Il mio consiglio è quello di compiere una mediazione tra le aspirazioni professionali e le competenze acquisite nell’ambito delle esperienze inserite nella domanda di partecipazione.
Infine, per la preparazione del colloquio, è importante leggere bene i Terms of Reference che vengono inviati al candidato preselezionato, per poter individuare le principali competenze richieste per la determinata posizione e i possibili argomenti che verranno affrontati nella prova.